Con
Aurelio
Regina
e
tutti
i
componenti
del
Comitato
Direttivo
abbiamo
voluto
ricordare
i
50
anni
del
nostro
Circolo
con
la
medesima
solennità
con
la
quale
festeggia
le
sue
nozze
d’oro
una
coppia
di
sposi
tanto
invidiabilmente
all’antica
da
arrivare alla stessa ricorrenza.
Quelle
del
nostro
Circolo,
del
resto,
erano
e
sono
nozze
d’oro
in
un
duplice
senso:
nozze
d’oro
di
Orbetello
con
il
tennis,
uno
sport
che
ha
avuto
vicende
alterne
nell’insieme
del
Paese,
ma
che
da
noi
è
stato
amato,
praticato
e
soprattutto
insegnato
ai
bambini
con
la
medesima
passione
lungo
tutto
il
cinquantennio
(le
foto
di
allora
ci
mostrano
diecine
di
bambini
in
campo
ed
oggi
accade
esattamente
la
stessa
cosa).
E
nozze
d’oro
del
Circolo
con
la
sua
città,
nella
quale
è
riuscito
ad
essere
un
centro
di
aggregazione,
di
svago
comune
ed
anche
di
comune
impegno
civile.
Orbetello
è
diventato
un
centro
turistico
con
crescenti
frequentazioni
di
“villeggianti”,
ma
il
Circolo
non
è
nato
per
loro,
è
nato
per
gli
Orbetellani
e
sono
stati
loro
a
farlo
vivere. Gli altri sono sempre graditi, spesso inseriti, ma sono ospiti.
Della
sua
vita
iniziale
io
non
fui
testimone
e
questo
bellissimo
libro
la
racconta
anche
a
me.
Del
cinquantennio
infatti
io
ho
vissuto
gli
ultimi,
non
pochi,
trenta
anni.
Quanto
mi
è
bastato
però
per
conoscere
alcune
delle
figure
davvero
storiche
della
città
e
del
circolo,
da
Enzo
Bastogi,
un
vero
e
autentico
signore
a
cui
succedetti
nella
Presidenza
del
Circolo,
a
Benito
Grassi,
a
cui
mi
legarono
anche
esperienze
di
vita
e
di
lavoro.
E
fu
quando
Benito
inopinatamente
morì
che,
per
celebrare
la
sua
memoria,
decidemmo
di
organizzare
un
torneo
internazionale
intitolato
a
lui.
Nacque
il
“Memorial
Grassi”,
che
prima
con
un
monte
premi
di
10.000
dollari
poi
via
via
sino
ai
75.000
dollari
della
decima
ed
ultima
edizione,
portò
a
Orbetello
tenniste
da
ogni
parte
del
mondo
e
ci
permise
di
battezzare
non
poche
campionesse
di
oggi.
Fu
così
che
il
Memorial
Grassi,
divenne
anche
il
battesimo
del
nostro
Circolo
come
sede
apprezzata,
e
riconosciuta
in
tutta
Italia
e
fuori,
di
eventi
sportivi
organizzati
con
invidiabile
efficienza
e
con
un
trattamento
delle
atlete
così
amichevole
e
affettuoso
da
indurle
di
frequente
a
preferirci
a
sedi
più
prestigiose,
ma
incapaci
di
offrire
lo
stesso
calore
e
le
stesse
attenzioni.
Il
tutto
grazie
al
meraviglioso
volontariato
dei
nostri
soci,
che
si
sono
sempre
occupati
di
tutto,
dall’allestimento
dei
campi,
alla
cucina, all’organizzazione del tempo libero.
Ma
il
tennis
giovanile
era
ed
è
rimasto
il
filo
rosso
del
nostro
impegno
(accompagnato
–sia
chiaro-
dalla
costante
partecipazione
del
Circolo
ai
tornei
per
anziani,
a
cui,
col
passare
dei
cinquant’anni,
un
numero
crescente
di
soci
ha
dovuto
adattarsi…).
Di
qui
le
nostre
intese
con
le
scuole
per
portare
i
loro
piccoli
studenti
sui
nostri
campi.
E
di
qui,
dopo
le
dieci
edizioni
del
torneo
femminile,
la
nostra
richiesta,
accolta
dalla
Federazione
Europea,
di
svolgere
da
noi
il
campionato
europeo
degli
“under”
sedici,
i
ragazzi
migliori
d’Europa
alla
vigilia
del
loro
ingresso
nel
grande
tennis.
Per
tre
anni
questo
bellissimo
torneo,
che
si
svolgeva
prima
a
Vienna,
si
è
svolto
da
noi
e
da
oltre
quaranta
paesi
del
continente
europeo
ha
portato
a
Orbetello
dei
formidabili
ragazzi
(
formidabili
anche
nel
quotidiano
consumo
di
spaghetti).
Poi
il
Campionato
è
passato
da
Orbetello
a
Mosca
e
a
noi,
per
i
primi
tre
anni
del
nostro
secondo
cinquantennio,
è
stato
assegnato
quello
che
è
il
prestigioso
coronamento
della
stagione,
il
Master
giovanile
sia
dei
ragazzi
che delle ragazze.
Pensando
al
nostro
modesto
punto
di
partenza,
sembra
un
sogno:
Orbetello
snodo
del
tennis
internazionale
come
Vienna
e
come
Mosca.
Ci
siamo
arrivati
grazie
al
nostro
lavoro,
ma
grazie
anche
alla
costante
premura
con
cui
ci
ha
seguito
il
Comune
della
nostra
città,
grazie
alla
vicinanza
della
Federazione
Italiana
Tennis
e
all’autorevolezza
con
cui
ci
ha
sostenuto
e
grazie
infine
ai
nostri
sponsors,
a
partire
dal
Monte
dei
Paschi,
che
ci
hanno
permesso
e
ci
permettono
ogni
anno
di
fronteggiare
le
spese
ed
anche
di
migliorare
le dotazioni del Circolo.
Quali
passi
ulteriori
faremo
in
futuro
non
sono
in
grado
di
dirlo.
Ma
almeno
una
confortante
certezza
l’abbiamo
acquisita
e
ne
è
prova
il
modo
in
cui
abbiamo
celebrato
le
nostre
nozze
d’oro:
i
due
giorni
dello
scorso
luglio
nei
quali
sono
stati
con
noi
alcuni
dei
grandi
veterani
del
tennis
italiano
e
giocando
non
solo
fra
di
loro,
ma
anche
(al
rallentatore)
insieme
a
noi
hanno
divertito
i
numerosi
orbetellani
che
hanno
voluto
essere
presenti
ai
festeggiamenti.
Grandi
campioni,
che
eravamo
abituati
a
vedere
soltanto
in
televisione,
erano
in
campo
con
noi
a
scambiare
colpi
di
tennis
con
lo
stesso
spirito
di
amicizia,
di
r
e
c
i
p
r
o
c
a
s
o
l
i
d
a
r
i
e
t
à
,
ma
anche
di
allegro
sfottò
e
di
d
i
s
i
n
t
o
s
s
i
c
a
z
i
o
n
e
dai
guai
della
vita
che
dal
1957
ha
sempre
cementato
la
comunità
del
nostro
Circolo.
Giocare
con
loro
ha
certo
s
i
g
n
i
f
i
c
a
t
o
per
noi
che
e
r
a
v
a
m
o
entrati
a
far
parte
della
famiglia
del
grande
tennis
italiano.
Ma
ha
anche
significato
che
il
grande
tennis
italiano
era
entrato
a
far
parte
della
famiglia
del
nostro
Circolo
e
aveva
condiviso
la
vita
semplice
che
esso
conduce
al
di
fuori
dei
grandi
eventi.
Per
i
soci
fondatori,
che
abbiamo
tutti
ricordato
nella
medesima
circostanza,
poche
soddisfazioni
potevano
essere più grandi di questa.
Giuliano Amato